I cambiamenti climatici stanno inevitabilmente impattando e alterando il ciclo dell’acqua a livello globale, con lunghi periodi di siccità in vaste aree del pianeta e piogge più intense e frequenti, anche nello stesso identico luogo. Un nuovo studio, “Observational Uncertainty for Global Drought-Pluvial Volatility”, ha approfondito proprio la tendenza a passare da un estremo all’altro, in modo da evidenziare e identificare i “punti caldi geografici” dove si verifica l’alternanza tra siccità e piogge torrenziali con maggiore sicurezza, valutando se i modelli rappresentano bene il ciclo idrologico.

Lo studio è composto da tre parti principali: analisi della probabilità dell’alternanza siccità-piogge estreme; incertezza delle osservazioni associate a tali eventi; evidenze di una maggiore volatilità siccità-piogge estreme nell’arco di un anno e in un certo numero di regioni che sono costantemente supportate da questi set di dati.

A livello globale, i ricercatori hanno scoperto che circa il 15% di tutte le condizioni di siccità sono state seguite da intense piogge nella stagione successiva e la stessa percentuale è emersa nell’analisi della transizione da piogge a siccità.

Questi risultati indicano che le differenze con le osservazioni sono più ampie di quelle dei loro singoli eventi, evidenziando la necessità di utilizzare più dati indipendenti basati su osservazioni che consentono esami più approfonditi quando si studiano eventi estremi.

Il fine ultimo della ricerca è quello di indirizzare il processo decisionale relativo al clima, ma anche attuare soluzioni pratiche nella pianificazione delle risorse idriche.

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