L’Osservatorio Isole sostenibili di CNR-IIA e Legambiente ha presentato il V rapporto annuale che analizza lo stato di sostenibilità delle isole minori italiane.

Per la prima volta è stato calcolato l’indice di sostenibilità delle isole incentrato su consumo di suolo, rifiuti, acqua, energia, aree protette, mobilità e regolamenti edilizi. I risultati mostrano un indice medio fermo al 40% mentre tra le isole più virtuose nel percorso di sostenibilità si trovano le Tremiti, le Egadi, le Eolie e Capraia che si attestano intorno al 50%. Più indietro la Maddalena, l’Elba e Ischia, che ancora non arrivano al 30%.

Nonostante dei timidi passi avanti, in Italia sulle isole minori la piena sostenibilità è ancora un traguardo lontano. Sono tanti i ritardi da colmare, molti gli obiettivi da raggiungere rispetto alla gestione dei rifiuti, della mobilità a zero emissioni, del ciclo delle acque, dell’energia da fonti rinnovabili e della lotta al consumo di suolo.

Sette, secondo Legambiente e CNR-IIA, gli obiettivi che le isole minori si devono prefiggere:

– obiettivo governance (con un coordinamento tra isole e ministeri);

– obiettivo adattamento (puntando a zero consumo di suolo);

– obiettivo mitigazione (puntando ad avere isole 100% sostenibili entro il 2050);

– obiettivo 4R (riduci – riusa – ricicla – recupera, per un modello di gestione sostenibile dei rifiuti e promuovendo politiche di riutilizzo delle risorse, campagne plastic free e di informazione);

– obiettivo zero perdite (efficientando la rete idrica ed aumentando il recupero delle acque piovane e grigie;

– obiettivo zero pollution (migliorando i sistemi di depurazione, anche nelle stagioni di alto tasso turistico)

– obiettivo mobilità sostenibile a zero emissioni al 2050 (promuovendo sistemi di sharing mobility, zone pedonali e limitazioni alle auto più inquinanti)

Per raggiungere tali scopi, CNR-IIA e Legambiente hanno individuato quattro azioni pratiche da mettere in campo. In particolare occorre:

1) istituire una Cabina di regia unica presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per migliorare e supportare la governance dei territori in una fase così delicata come quella che stiamo vivendo.

2) redigere i Piani di Sviluppo Sostenibile al 2030 per le Isole Minori per raggiungere gli obiettivi individuati;

3) creare un coordinamento unico sulla gestione dei fondi del PNRR, per sfruttare al meglio ed in maniera efficace le opportunità che il Piano offre;

4) potenziare il ruolo dell’Associazione ANCIM affinché accresca sempre più il proprio ruolo di coordinamento fra le isole minori ed il Governo Centrale.

Il rapporto contiene anche un approfondimento sugli impatti che la crisi climatica sta avendo sulle isole minori. Secondo l’Osservatorio CittàClima di Legambiente, dal 2010 ad oggi (dati aggiornati al 22 maggio) sulle isole minori si sono registrati ben 14 eventi meteo-idro di cui 5 allagamenti e alluvioni da piogge intense, 3 danni da mareggiate, 2 frane da piogge intense e un caso ciascuno per danni da trombe d’aria, danni alle infrastrutture, siccità prolungata e danni da grandinate violente. Da sottolineare anche il costo in termini di vite umane con 14 vittime, 12 legate alla tragedia di Casamicciola, a Ischia nel 2022, e 2 alla tromba d’aria di Pantelleria. Per questo è fondamentale puntare su politiche di adattamento e azioni di mitigazione delle emissioni climalteranti.

Per quanto riguarda il consumo di suolo, i dati ISPRA evidenziano, ad esempio, un’accelerazione a una perdita di superficie agricola pari al 2,6%. Per questo, secondo CNR-IIA e Legambiente, è importante che si rivedano e si integrino i sistemi di pianificazione e controllo territoriale tesi alla lotta all’abusivismo e alla promozione di un uso efficiente del suolo, attraverso il recupero di aree già urbanizzate, la tutela e la valorizzazione delle zone agricole di pregio e la fondamentale tutela delle risorse naturali, passando per il necessario coinvolgimento delle comunità locali.

Scarica il report Isole Sostenibili 2023

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